Social media, ufficio stampa, e media relations. Un pacchetto completo e chiavi in mano, quello che Intono Comunicazione ha messo in campo, attraverso la sinergia con Adventia, per WDE Maspelle il pool di imprese e centri di ricerca coinvolti nel progetto europeo Tv4Newood.
VacWood®, legno migliorato nelle sue caratteristiche fisiche, è la soluzione portata dal progetto di WDEMaspell, finanziato dalla Commissione Europea, e della cui disseminazione, si è occupata INtono, che entra così in questo particolare segmento della comunicazione, tipica dei progetti EU. La disseminazione, infatti, mette al centro la valorizzazione dei risultati sotto il profilo dell’innovazione sociale, industriale ed economica, e Tv4Newood è finanziato proprio per le sue doti che spaziano dall’etica green all’innovazione industriale.
VacWood è il risultato di un particolare trattamento, il Termovuoto, che permette di trasformare legno autoctono europeo ritenuto di qualità medio bassa, in un prodotto di fascia alta, dalle caratteristiche simili ai legni tropicali. Un prodotto che, grazie al trattamento privo di composti chimici e all’uso di legno coltivato localmente, permette un considerevole vantaggio competitivo all’industria del legno, nautica, d’arredo e presto anche strutturale, grazie a un materiale dai costi contenuti, totalmente biodegradabile, che non ha causato alcuna deforestazione in paesi lontani.
In una corsa contro il tempo e con brevissimo anticipo, il team di Intono si è impegnato a 360° nella comunicazione del progetto: VacWood e Tv4NewWood sono stati infatti presentati a Xylexpo, la più importante fiera Italiana del settore legno in programma a Milano dal 25 al 28 Maggio, con una conferenza stampa convocata per l’occasione, una nuova immagine coordinata, e una copertura social e ufficio stampa che, in coerenza con il respiro internazionale del progetto, ha toccato i media nazionali ed esteri.
Andrea Malagoli (IMA) e Luciano Sottile (Goglio) sono i due nuovi vice-Presidenti di Ucima
Andrea Malagoli, Consigliere Delegato di Ima Spa e membro della famiglia Vacchi, e Luciano Sottile, direttore centrale della divisione macchine di Goglio Spa, sono i nuovi vice-presidenti di Ucima per il quadriennio 2016-2020.
L’Assemblea generale dei soci di Ucima, svoltasi ieri presso la sede di Villa Marchetti a Modena, ha eletto i due vice-presidenti che affiancheranno il Presidente Enrico Aureli alla guida dell’Associazione degli industriali delle macchine per il confezionamento e l’imballaggio.
Le due candidature sono state presentate dal neo-Presidente, Enrico Aureli, che ha scelto Andrea Malagoli, consigliere delegato di Ima Spa e membro della famiglia Vacchi, e Luciano Sottile, direttore centrale della divisione macchine di Goglio Spa, per affiancarlo alla guida dell’Associazione.
Malagoli, classe 1965, ha ricoperto vari ruoli all’interno del Gruppo Ima di cui possiede una ottima conoscenza della struttura e dell’organizzazione interna. Oggi Consigliere Esecutivo e Consigliere Delegato di IMA spa con poteri specifici in ambito Dairy & Food, in precedenza è stato Direttore AFC, Direttore Generale e Consigliere Delegato di Ima Spa con poteri specifici in ambito farmaceutico. Membro della famiglia Vacchi, socio di riferimento di IMA spa, ricopre cariche sociali in molte delle società del Gruppo.
Dal 2015 è membro del Consiglio di Amministrazione di Ipack Ima Srl, società partecipata da Ucima.
Sottile, classe 1955, inizia la sua carriera professionale nel 1982 presso la Motta Alemagna a Milano. Cinque anni dopo inizia la sua esperienza nel Gruppo Ilapack di cui diviene nel 2003 Presidente e Amministratore Delegato. Dall’ottobre 2013 è Direttore Centrale della divisione macchine di Goglio Spa.
Da anni impegnato nella rappresentanza di Ucima, Sottile viene eletto per la prima volta nel Consiglio Direttivo, nel 2007. Tre anni dopo ne diventa Vice-Presidente, restando in carica fino a dicembre 2011. Rientra nel Consiglio Direttivo nel giugno 2013.
Ucima: il neo-Presidente Aureli presenta il programma all’Assemblea dei soci
Enrico Aureli, eletto alla Presidenza dell’Unione dei Costruttori Italiani Macchine per il Confezionamento e l’Imballaggio, ha presentato ad una folta platea di imprenditori riuniti preso Villa Marchetti per l’Assemblea annuale dei soci le linee programmatiche di mandato.
“La nostra Associazione ha riacquisito in questi ultimi anni la necessaria autorevolezza, diventando l’interlocutore privilegiato per quanti operano nel nostro settore, in Italia e all’estero”. Con queste parole, il nuovo Presidente di Ucima, Enrico Aureli, ha aperto la sua relazione all’Assemblea generale di Ucima, l’Associazione Nazionale di Categoria dei costruttori di macchine per il confezionamento e l’imballaggio, che lo ha eletto presidente per il prossimo quadriennio.
“Nei prossimi quattro anni, lavoreremo assieme per continuare a far crescere la nostra Associazione e le nostre aziende, – ha continuato Aureli – fornendoVi servizi e strumenti utili al Vostro sviluppo internazionale, allo sviluppo delle competenze professionali dei collaboratori e alla crescita dimensionale delle nostre aziende”.
Tali risultati saranno raggiunti attraverso lo sviluppo di alcune linee di lavoro, presentate agli oltre 100 imprenditori riuniti presso la sede associativa di Villa Marchetti.
Al centro dell’agenda del neo-Preisdente, il continuo sviluppo dei servizi associativi con il rafforzamento della scuola di formazione SBS, del Centro Studi e delle attività di comunicazione; lo sviluppo internazionale con la partecipazione a fiere, eventi e attività di networking finalizzate a comunicare l’immagine di eccellenza del nostro settore.
Un punto focale dei prossimi quattro anni sarà la politica fieristica, in particolare con lo sviluppo internazionale di Ipack Ima (fiera organizzata in joint-venture con Fiera Milano di cui Ucima controlla la maggioranza).
“Ipack Ima ci offrirà la possibilità di mostrare le nostre nuove tecnologie a casa nostra, da padroni di casa e non come ospiti dei nostri competitor tedeschi”, – ha dichiarato Aureli.
Proseguirà, inoltre, il lavoro di tessitura di alleanze internazionali con altri organizzatori fieristici col fine di inserire Ipack Ima all’interno di un network internazionale che possa offrire alle nostre aziende una piattaforma espositiva che razionalizzi le loro presenze all’estero.
Un importante focus sarà anche l’ulteriore crescita della base associativa per aumentare ulteriormente la già alta rappresentanza dell’Associazione – oggi all’80% del fatturato di settore – accogliendo nel sodalizio associativo aziende di medio e piccole dimensioni che potranno giovare degli eccellenti servizi offerti dalla struttura operativa.
Macchine packaging: il fatturato 2015sfiora i 6,2 miliardi di Euro
Il giro d’affari di settore si attesta sui 6,197 miliardi di Euro, in lieve flessione (-0,4%) rispetto al 2014.
L’80,7% del fatturato è realizzato all’estero, principalmente in Unione Europea, Asia e Europa Extra Ue. I primi cinque mercati di destinazione sono Stati Uniti, Francia, Germania, Cina e Turchia.
Le tecnologie per l’industria del beverage al primo posto tra i settori clienti con il 29,1% del totale, tallonate da quelle per l’industria alimentare al 28,5%.
Il mercato italiano cresce del 2% raggiungendo i 1,2 miliardi di Euro.
Un universo di 588 aziende che occupano 27.906 addetti, generando un fatturato di 6.197 milioni di Euro, realizzato per l’80,7% sui mercati internazionali (5.003 milioni di Euro) e per il 19,3% (1.194 milioni di Euro) su quello nazionale.
È questa l’istantanea che emerge dalla quarta Indagine Statistica Nazionale del settore dei costruttori italiani di macchine per il confezionamento e l’imballaggio realizzata dal Centro Studi di Ucima, l’Associazione nazionale di categoria.
Anche nel 2015, il settore packaging, che si mantiene sui livelli di fatturato dell’anno precedente, si conferma tra i più dinamici del made in Italy, e il più importante dei beni strumentali per volumi di fatturato totale e, soprattutto, per contributo all’export totale.
I risultati sui mercati internazionali
Nei dodici mesi del 2015, le vendite sui mercati internazionali hanno fatto registrare un lieve calo nei volumi (-0,9%), imputabile principalmente ai rallentamenti registrati in alcuni importanti mercati quali Brasile, Cina e Russia.
I buoni andamenti negli altri mercati sono però riusciti a mitigare il risultato che resta sopra i 5 miliardi di Euro.
Le principali aree geografiche di destinazione dell’export del settore packaging sono risultate essere: l’Unione Europea, che assorbe il 35,6% (1.667,8 milioni di Euro) del fatturato totale; l’Asia, al secondo posto con un valore di 1.071,9 milioni di Euro ed un’incidenza del 22,7% sul totale, l’Europa Extra UE, al terzo posto, con 549,2 milioni di Euro (11,6%). Seguono Nord America (509 milioni di Euro; 10,8%), Africa e Oceania (454,5 milioni di Euro; 9,6%), Centro-Sud America (452,1; 9,6%).
Per quanto riguarda, invece, i singoli Paesi, Stati Uniti, Francia e Germania restano sul podio, seguiti da Cina, Turchia, Regno Unito, Spagna, Svizzera, Arabia Saudita e Brasile.
Sui mercati esteri, le performance migliori sono state registrate dal settore cliente definito “Altro”, che comprende principalmente le tecnologie per le industrie del tabacco e del tissue (+13,5%), seguito dalle vendite all’industria cosmetica (+10,2%), e da quella farmaceutica (+8,4%).
In termini assoluti, invece, il settore cliente principale è quello del beverage che registra vendite per 1.525 milioni di euro, seguito dal food con 1.334 milioni di Euro e dal settore altro che genera 913 milioni di Euro. Seguono le vendite al settore farmaceutico (851 milioni di Euro), cosmetico (227 milioni di Euro), e all’industria chimica e dell’home care (153 milioni di Euro).
I settori clienti
Complessivamente, sono le vendite al settore del beverage che fanno registrate i volumi maggiori e pari a 1.801 milioni di Euro, scalzando quelle al settore food che si posizionano al secondo posto con volumi pari a 1.768 milioni di Euro. Al terzo posto si posiziona il settore denominato Altro con 1.069 milioni di Euro.
Seguono il settore farmaceutico (1.047 milioni di Euro), quello cosmetico (300 milioni di Euro) e il Chemicals & Home Care (210 milioni di Euro).
Dimensionalità aziendale e dislocazione geografica
L’analisi del comparto per classe di fatturato evidenzia una netta preponderanza di aziende di piccole dimensioni. Quelle con fatturati fino a 5 milioni di Euro costituiscono il 66% del totale, ma contribuiscono soltanto per il 9,9% al totale del fatturato di settore.
Sono invece solamente il 7,8% le aziende con fatturati superiori a 25 milioni di Euro, pur generando la quota più significativa (65,7%) del volume d’affari complessivo.
La maggior parte delle aziende è localizzata in Emilia Romagna (36,2%) dove viene prodotto il 62,8% del fatturato totale. Seguono Lombardia (28,1% delle aziende e 16,8% del fatturato), Veneto (12,6% delle aziende e 9,7% del fatturato) e Piemonte (10,5% delle aziende e 5,6% del fatturato).
Concentrando l’analisi sulla propensione esportativa delle aziende, si rilevano notevoli differenze nel presidio dei diversi mercati. Le aziende più piccole (fino a 2,5 milioni di Euro) realizzano più della metà del proprio giro d’affari (55,6%) sul mercato italiano.
La percentuale di vendite sul mercato domestico va via via diminuendo con l’aumentare della dimensione aziendale, arrivando per le imprese più grandi (oltre 50 milioni di Euro) a rappresentare solamente il 9,8% del fatturato del packaging.
Previsioni 2016
“Nei primi tre mesi del 2016 è proseguita la frenata in alcuni importanti mercati di sbocco delle nostre tecnologie” – dichiara il Presidente di Ucima, Enrico Aureli. “Tali cali diffusi, solo in parte compensati da buone performance in altri Paesi, hanno determinato un calo del 10% nel nostro export”.
“Risulta però in crescita la raccolta ordini nei primi quattro mesi dell’anno” – continua Aureli. “Siamo pertanto fiduciosi di riuscire a migliorare i risultati raggiunti a fine 2015”.
Secondo l’analisi previsionale sulla domanda mondiale di macchine packaging realizzata dal Centro Studi Ucima e denominata “Cubo”, infatti, alla fine del prossimo triennio il valore del mercato mondiale raggiungerà un valore di 42,7 miliardi di Euro, con una crescita annua stimata del 5,4%.
SITI B&T Group potenzia il service nel Sud Est Asiatico
Formigine, giugno 2016 – SITI B&T Group si rafforza ulteriormente nel mercato del Sud Est Asiatico con l’apertura di una nuova filiale a Singapore.
Tra i maggiori produttori mondiali di impianti completi per l’industria ceramica, dal 31 marzo quotato in Borsa sul mercato AIM Italia, SITI B&T Group, con oltre 50 anni di storia, opera su scala mondiale.
Questo nuovo investimento rappresenta un importante tassello nel piano di globalizzazione e internazionalizzazione del Gruppo italiano. Si tratta infatti di una filiale che serve un’area manifatturiera molto significativa, che comprende Paesi quali Malesia, Tailandia, Vietnam, Filippine e Indonesia. Un’area che continua a registrare un trend di mercato positivo e nella quale SITI B&T è già presente con una base elevata di tecnologia installata.
“Questa nuova filiale – commenta Fabio Tarozzi, Presidente e Amministratore Delegato di SITI-B&T Group – si trova in una posizione centrale e strategica, in un paese che agevola le transazioni commerciali, senza aggravi sui prodotti derivanti da tassazioni eccessive”.
SITI B&T Group ha predisposto un team di assistenza tecnicae customer service particolarmente qualificato distribuito in tutta l’area, oltre a un magazzino dedicato. Questa organizzazione consente una assistenza H24 e un servizio di altissimo livello alla clientela, con una netta riduzione dei tempi di risposta.
“Collaborando in modo proattivo con i nostri clienti – conclude Tarozzi – siamo in grado di assicurare in tutto il mondo un’assistenza qualificata nell’intero ciclo di vita dell’impianto per garantire il funzionamento continuo della tecnologia (attraverso ricambi, manutenzioni e assistenza), creando un reale vantaggio competitivo per il successo e lo sviluppo dell’azienda cliente”.
Il Gruppo Serenissima Cir in prima linea per la salute e la formazione
L’azienda di Casalgrande ha deciso di dotare le proprie sedi di defibrillatori e di personale adeguatamente formato per l’assistenza al primo soccorso.
Casalgrande, giugno 2016. Sono complessivamente 5 i defibrillatori acquistati dal Gruppo Serenissima Cir per dotare le proprie 2 sedi di Casalgrande, rispettivamente in Via Volta 9 e in Via Volta 23-25, oltre agli stabilimenti di Roteglia, di Rubiera e di Olbia (Sardegna) dell’assistenza di primo soccorso, determinando percorsi di formazione atti alla qualificazione per l’utilizzo del personale interno.
In linea con le attuali normative relative alla Sicurezza sui luoghi di Lavoro (Legge 81/08), la nota realtà ceramica di Casalgrande ha deciso di tutelare nel modo più opportuno la salute dei propri lavoratori garantendo il migliore supporto sanitario e la formazione necessaria per attuare le manovre di primo intervento e di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici in caso di attacco cardiaco.
Una scelta non obbligatoria (per legge) ma fortemente voluta dalla Famiglia Romani che non è nuova a dimostrazioni di grande sensibilità e attenzione verso l’aspetto umano in ambito lavorativo e dunque verso le persone, che possono così godere di una preparazione utile sia all’interno del Gruppo Serenissima Cir ma anche a livello individuale.
“Abbiamo sempre creduto nell’importanza di un lavoro di squadra caratterizzato da competenza, professionalità e anche tanta umanità. L’esempio che abbiamo cercato di trasmettere in tanti anni di attività ha dunque seguito questo percorso ed è proprio grazie al riconoscimento di tutte le persone che ci hanno supportato con il loro impegno e la loro fiducia che abbiamo potuto superare le difficoltà e raggiungere risultati di cui andiamo fieri e per i quali siamo riconosciuti nelle più importanti aree di mercato internazionali” ha dichiarato il Presidente Cav. Lamberto Romani.
L’iniziativa si conferma un’ulteriore scelta di responsabilità del Gruppo Serenissima Cir verso l’uomo e verso il territorio che tanto ha donato loro in termini di opportunità, di stima e di sviluppo.
Serenissima Cir, infatti, non è nuova a impegni sociali di tale genere: risalgono al 2008 e al 2009 donazioni all’Associazione Italiana Sclerosi Multipla; sempre nel 2008 e nel 2010 il Gruppo Serenissima Cir ha sostenuto la FONDAZIONE UMBERTO VERONESI mentre, nel 2011, ha fatto una donazione all’Associazione Culturale-Teatrale CORTE OSPITALE, consapevole di quanto lo sviluppo del territorio sia legato anche al sostenimento e alla qualità delle attività di intrattenimento culturale.
Nel 2012 l’azienda della Famiglia Romani si è poi resa protagonista di una donazione per l’acquisto di un’ambulanza per la PUBBLICA ASSISTENZA EMA-Emilia Romagna e, nel 2014, ha donato il proprio contributo alla FONDAZIONE CASA FAMIGLIA MATTIOLI GARAVINI ONLUS.
Il Gruppo Serenissima Cir è attivo sul territorio da quasi 50 anni ed è riconosciuto a livello internazionale per la qualità totalemente made in Italy della propria produzione ceramica attualmente realizzata con i marchi Serenissima, Cir, Cercom, Cerasarda e Isla.
L’azienda, con sedi a Casalgrande, Rubiera, Roteglia e Olbia (Sardegna), conta oltre 400 dipendenti cui riconosce il merito principale del proprio successo.
“Ceramic Bang” sarà il titolo della mostra sulle tendenze in ceramica curata dallo studio di architettura Azzolini Tinuper, che concettualizza l’evoluzione del mondo della ceramica e la sua grande energia.
L’evoluzione del mondo della ceramica sarà in scena a Tecnargilla 2016 all’interno di “Ceramic Bang”, il contenitore espositivo sulle nuove tendenze materiche tecnologiche ed estetiche, curato dallo studio di architettura Azzolini Tinuper.
Il titolo, che evoca l’esplosione della massa primordiale da cui ha avuto origine la Terra, intende richiamare l’evoluzione del mondo ceramico a partire dai suoi esordi, quando era soltanto polvere, fino alle altissime definizioni materiche odierne. Con un Bang tutto si espande attraverso infinite direzioni in cui getti di materia e colore esprimono l’intensa fase di accelerazione tecnologica che stiamo vivendo.
A fare da protagonisti dunque sia il colore che con la complicità della luce si sfalda e si solidifica, si frammenta per poi ricomporsi in modo sovrapposto, sfumato e alterato, sia la materia con cui il colore si intreccia e si fonde per creare nuovi dinamismi.
Allo spazio destinato al Color Trends, infatti, quest’anno la mostra affianca anche gli aspetti materici attraverso tre aree dedicate:
Ceramic Bang! come tecnologia, il primo trend proposto, prende spunto dalle onde gravitazionali per fornire spunti e soluzioni estetico-tecnologiche di grande contenuto dinamico ed energetico. Si intrecciano così effetti di profondità bidimensionali, stratificazioni, increspature dello spazio stirato e compresso a causa delle onde e luci che mettono in evidenza le sfumature.
Nel disordine cromatico che si propaga secondo una logica casuale, si inserisce invece Ceramic Bang! come colore. Il colore ruota e crea spazi grafici a diversi gradi di complessità e la superficie viene liberamente composta in un rapporto tra pieno e vuoto di diverse proporzioni.
Il terzo tema riguarda il Ceramic Bang! Come decoro. Movimenti involontari generano decori innaturali: nodi imperfetti, asincroni, decori sfasati e fuori retino caratterizzano questo spazio in cui viene dato valore al difetto e alla distonia.
La mostra sulle tendenze colore, inserita come consuetudine all’interno del macro contenitore “Ceramic Workshop” posto all’ingresso di Tecnargilla, ospiterà invece le sezioni espositive di: IED Lab, che metterà in mostra progetti speciali con usi alternativi dei materiali ceramici, realizzati dall’Istituto Europeo del Design di Milano; L’Area Museo Ceramiche artistiche di Faenza, dove saranno esposti alcuni dei pezzi più rappresentativi delle collezioni per raccontare la storia ceramica negli ultimi 30 anni; infine l’esposizione delle opere in concorso alla quarta edizione del Tecnargilla Design Award, premio istituito per consacrare le più innovative tecnologie, applicazioni e materiali impiegati nell´industria ceramica.
Tecnargilla, la più importante fiera al mondo per la fornitura all’industria ceramica, è in calendario a Rimini dal 26 al 30 settembre 2016.
A RosUpack il packaging italiano in direzione Mosca
A RosUpack l’Italia sarà presente all’importante manifestazione dedicata all’industria del Packaging
con una collettiva di 7 aziende guidata da Ucima.
Sta per aprire i battenti la 21a edizione di RosUpack, fiera russa dedicata all’industria del packaging, in programma a Mosca dal 14 al 17 giugno.
L’Italia ha aderito alla manifestazione con una collettiva di 6 aziende organizzata da Ucima, presente con un proprio stand istituzionale.
Presso il Crocus Expo, su un’area di circa 130 mq, interverranno primarie realtà come Ilpra, Goglio, Schmucker, Sipa, Omet e MagicMp.
Nonostante la contrazione del mercato nell’ultimo biennio, la Russia continua a rimanere uno sbocco commerciale strategico per il packaging italiano.
Nel 2015 le aziende italiane hanno esportato in Russia impianti per un valore di 116,5 milioni di euro a fronte di 509 milioni di export totale, posizionandosi al secondo posto nella classifica dell’export dopo la Germania.
Secondo le stime di Ucima, nel periodo 2015-2018, le vendite italiane di macchine per il packaging verso il mercato russo saranno in aumento dello 0,4%.
Fondatore e presidente di ACIMAC dal 1996 al 2000, Ivanno Ligabue è stato uno degli imprenditori più geniali e brillanti del distretto ceramico.
“La genialità tipica di una grande generazione di imprenditori. Il carisma e la spontanea cordialità che lo portava a intessere relazioni umane autentiche, improntate sul rispetto e la stima reciproca. Una simpatia naturale, vera ed immediata, che spesso conduceva anche una discussione o un momento istituzionale a concludersi con una battuta, un sorriso. Tutto questo era Ivanno Ligabue”. Così Paolo Gambuli, direttore di ACIMAC, ricorda il noto imprenditore sassolese scomparso ieri, all’età di 67 anni, dopo una lunga malattia.
Fondatore e anima dell’azienda LB e di ACIMAC, di cui è stato presidente nel quadriennio 1996-2000, Ligabue è stato tra i protagonisti assoluti dell’ascesa del settore italiano delle macchine per ceramica, distinguendosi tra gli imprenditori più capaci, brillanti e carismatici del distretto.
“Ivanno ha contribuito in maniera determinante alla leadership mondiale del nostro settore – conferma Fabio Tarozzi, presidente di ACIMAC – e per questa ragione sono sicuro troveremo il giusto modo per ricordare e valorizzare al meglio la sua figura. Abbiamo condiviso tanti anni di lavoro nei Consigli Direttivi dell’Associazione, nei quali riusciva sempre ad animare la discussione con interventi sagaci, intelligenti e ironici. Ha costruito la sua storia imprenditoriale di grande successo avendo capito per primo che il nostro cliente compra non tanto una macchina, quanto un’idea di prodotto finito. Ha fatto compiere un grande passo avanti alla ceramica, puntando sul valore aggiunto estetico del prodotto e sull’innovazione costante”.
Alla moglie Giovanna Ferrari, ai figli Edoardo e Serena e al genero Emilio Benedetti vanno le più sentite condoglianze del Consiglio Direttivo, di tutti gli associati e dello staff di ACIMAC.
Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Direttivo, le principali aziende costruttrici di macchine per il packaging hanno confermato la propria adesione all’edizione 2018 e il supporto agli organizzatori per rafforzare l’internazionalità della fiera.
“Dopo anni di assenza, le grandi aziende italiane del settore torneranno ad esporre in Italia soltanto in IPACK-IMA – dichiara il Presidente uscente di Ucima, Giuseppe Lesce – per presentare in fiera le loro ultime innovazioni tecnologiche e accogliere a Milano i più importanti clienti internazionali”.
In particolare, Ima, Coesia, Aetna, Cavanna, Goglio, Gruppo Fabbri, Sacmi, Arol, hanno già assicurato la loro partecipazione con spazi espositivi analoghi a quelli occupati nelle altre fiere internazionali e stanno offrendo il loro prezioso contributo allo sviluppo delle linee strategiche della manifestazione.
A seguito dell’ingresso dell’Associazione quale azionista di maggioranza della società organizzatrice di Ipack Ima e Meat Tech, le grandi aziende italiane hanno infatti scelto di tornare ad esporre in Italia, esclusivamente in Ipack Ima, per riportare la fiera al vertice delle fiere internazionali di settore.
“Dal 2018 – aggiunge il Presidente designato Enrico Aureli – non saremo più solamente ospiti presso fiere all’estero ma potremo mostrare con orgoglio le nostre tecnologie made in Italy a casa nostra ospitando anche i nostri competitor internazionali”.