Scharnhausen tech plant 4.0

Scharnhausen tech plant: FESTO promuove la rivoluzione digitale partendo dal riportare la produzione in Germania, grazie alle tecnologie abilitanti

Una smart factory a tutti gli effetti che porta il concetto di automazione industriale nell’era del digitale. Questo è il Technology Plant di Scharnhausen, la sede della produzione ad altissima tecnologia di FESTO in Germania.

Il ruolo giocato da FESTO nell’ottica di promuovere la quarta rivoluzione industriale è infatti quello di un partner affidabile a cui affiancarsi in quanto creatore di prodotti e soluzioni con caratteristiche di intelligenza integrata, comunicazione e capacità di fare network, le cosiddette tecnologie abilitanti.

La progettazione dell’impianto di Scharnhausen parte dal lavoro svolto sui “BionicAnts”, attraverso il quale FESTO ha deciso di testare gli algoritmi di controllo per la cooperazione tra sistemi indipendenti e gli algoritmi di autoapprendimento. Un simpatico test nel quale alcune piccole formiche bioniche, dotate di intelligenza artificiale, dimostravano di risolvere particolari task comunicando tra di loro, imparando e velocizzando la soluzione dei problemi.

E proprio seguendo la logica delle formiche, ma applicata a macchine operative in fabbrica, è stato pensato l’impianto FESTO di Scharnhausen. “L’obiettivo esplicito – ha spiegato Alessandro Ferioli, Product Manager e Industry 4.0 Project Leader, Festo Italia – era quello di riportare in Germania la produzione di componenti semplici per cui i costi del lavoro non sarebbero stati competitivi come quelli di altri Paesi”. Come fare quindi? “Lavorando sull’automazione e sulla modularità, sul flusso di informazioni e sui materiali, sullo sviluppo di sistemi informatici, sulla logistica, sull’efficienza energetica. E riportando al centro le persone, dotandole di competenze e responsabilità importanti”.

Modularità, personalizzazione e riconfigurabilità le parole chiave: “E’ necessario – ha spiegato Ferioli- raggiungere il lotto produttivo più piccolo possibile, personalizzando la produzione attraverso una linea che sia flessibile e riadattabile”.

Progettazione e tecnologia devono viaggiare di pari passo. Nel technology plant FESTO a Scharnhausen è stata utilizzata la tecnologia dei motori lineari realizzando un sistema di trasporto (multi carrier system) che permette di avere movimenti personalizzabili per ogni carrello, per produrre più varianti dello stesso prodotto contemporaneamente.

Altro dato importantissimo, quello relativo all’interconnessione tra macchine e tra macchine e operatori. Attraverso tecnologie wireless è possibile ridurre tempi e costi di manutenzione. È la stessa macchina che chiama l’operatore, che attraversa il plant con un semplice tablet utilizzato in questo caso come device di realtà aumentata, evidenziando il problema e magari prenotando un intervento e verificando la disponibilità del ricambio a magazzino.

E ancora, l’analisi dei dati. “Perché i dati producano benefici – ha aggiunto Ferioli – è importante che i numeri vengano processati e producano in tal modo informazioni. Quando ad esempio, proprio a Scharnhausen i dati energetici derivanti dallo start up delle macchine sono stati correlati con eventi relativi a tutto il parco macchine dello stabilimento, si è compreso come i picchi energetici dello stabilimento andassero meglio gestiti. Il risparmio è stato di alcuni milioni di euro di efficientamento energetico annuo”.

Ultima tecnologia abilitante proposta a Scharnhausen la virtualizzazione della fabbrica. “Utilizzare modelli CAD della fabbrica, costantemente aggiornati, permette di migliorare le riunioni di team e progettare meglio l’industrializzazione del prodotto”.

Infine, FESTO ha elaborato un sistema di reportistica per monitorare il livello di Industria 4.0 a cui la fabbrica è arrivata. “Attraverso questo sistema di assessment dei processi, abbiamo potuto constatare il livello di ‘I4.0 Readyness’ ed evidenziare i processi nei quali è necessario investire” ha spiegato Ferioli.

Un esempio, quello del Scharnhausen tech plant Festo, significativo proprio perché esemplificativo di come la smart factory deve arrivare a integrare tecnologie e competenze, per contenere i costi ma anche e soprattutto per aprire la strada verso nuovi business.