Sudafrica, Rossi al servizio dell’industria mineraria

Modena, Settembre 2020 – In Sudafrica, la filiale Rossi SA ha concentrato le sue attenzioni nel fornire soluzioni tecniche specializzate adatte in particolare al settore minerario e movimentazione dei materiali.

Nel settore Mining, Rossi è stata coinvolta nel progetto nella miniera d’oro di Mazowe Mine, in Zimbabwe, in collaborazione con Baldmin Engineering, azienda che fornisce soluzioni chiavi in mano su specifiche esigenze del cliente. È stata fornita una soluzione ingegnerizzata completa che comprende motoriduttori della serie G di differenti dimensioni e Inching Drive.

Anche TAKRAF South Africa, società del gruppo Tenova, leader nella movimentazione dei materiali, si è avvalsa della Rossi SA che ha fornito soluzioni performanti e un efficiente servizio di assistenza. Rossi ha fornito motoriduttori epicicloidali della serie EP per movimentare degli alimentatori a Tri-K Gold, un grande progetto relativo all’estrazione di oro situato nella regione della Mandiana in Guinea.

Sempre nel settore minerario, sono stati utilizzati ancora motoriduttori epicicloidali serie EP per la movimentazione di materiale dell’azienda Sibanye-Stillwater, il più grande produttore di oro dal Sud Africa e tra i 10 maggiori produttori a livello globale. Rossi ha partecipato a questo progetto insieme alla multinazionale danese FLSmidth, fornitore di impianti, attrezzature e soluzioni per l’industria del cemento e mineraria.

Rossi SA è in grado di fornire, insieme ai propri partner, flessibilità ed efficienza per quanto riguarda la fornitura di soluzioni chiavi in mano con un eccellente rapporto qualità/prezzo e la certezza di un supporto globale fornito dalla casa madre italiana. Tutte qualità che rendono Rossi un riferimento importante nel continente africano dove il settore minerario conta per il 7,7%del PIL. Il comparto, infatti, genera direttamente 460 mila posti di lavoro – cifra che raggiunge 1,4 milioni se si considera anche l’indotto – e rappresenta il 15% degli investimenti esteri diretti e il 10% della capitalizzazione alla borsa di Johannesburg 1)