Packaging, l’Italia traina la svolta green

Packaging, l’Italia traina a svolta green. Due giorni di riflessioni e proposte sulla necessità di rendere più sostenibile l’industria del packaging, 35 relatori provenienti da tutti i continenti e altrettanti interventi, 500 partecipanti da venti Paesi e 40 giornalisti accreditati.

Packaging Speaks Green, il forum internazionale sulla sostenibilità degli imballaggi organizzato da Ucima e Fondazione FICO, ha richiamato a Fico Eataly World a Bologna i guru del settore: istituzioni, associazioni, esperti del mondo accademico, manager dei brand leader a livello mondiale, produttori e imprenditori protagonisti della filiera del packaging. La prima edizione del convegno si è conclusa il 21 febbraio  con un focus sui materiali e le tecnologie dopo la panoramica su consumi, normativa e soluzioni green offerta il giorno prima quando sul palco della sala congressi sono saliti, tra gli altri, Giacomo Canali, Packaging Research manager di Barilla e Roman Manthey, Global Supply Chain Engineering & Infrastructure Directore di Coca-Cola Bottling.

Ridurre l’uso di materiali nel packaging, utilizzare materiali riciclabili e cartone proveniente da foreste gestite responsabilmente sono gli highlights annunciati da Canali, che ha sottolineato anche l’importanza dell’educazione del consumatore. “Crediamo fortemente nell’economia circolare – ha aggiunto Manthey –  il nostro obiettivo è che tutte le nostre bottiglie di plastica siano riciclabili al 100%. Stiamo già eliminando dalla nostra gamma tutto il packaging non necessario o non facilmente riciclabile”. Si è invece soffermato sulla collaborazione tra imprese per monitorare il ciclo degli imballaggi Enrico Dolce di Procter & Gamble, che ha poi rivelato il progetto pilota sulla digitalizzazione del packaging attraverso un sistema di codici che possano essere identificati dai lettori ottici di macchinari per la differenziazione dei materiali.

Paola Fabbri, professore associato del dipartimento di Ingegneria dei materiali dell’università di Bologna, ha evidenziato come la ricerca e la tecnologia per rendere il packaging più sostenibile stiano facendo passi avanti: “Tra le sfide – ha sottolineato – c’è quella di creare bioplastiche in grado di essere lavorate da macchinari standard”. Fabbri ha rivolto anche un appello alla politica, chiamata ad “armonizzare una normativa oggi troppo frammentata, non solo tra Paesi diversi ma anche a livello locale nei singoli Stati”. Scenari e soluzioni per abbattere l’impatto ambientale, soprattutto in relazione alla plastica, sono stati poi affrontati in un prestigioso panel a cui hanno preso parte i manager di realtà internazionali come Amcor, Novamont e NatureWorks. Durante il convegno è universalmente emersa la necessità di un nuovo sistema di produzione, da inserire all’interno di una riflessione più ampia, che comprenda tecnologia e ricerca orientati a materiali riutilizzabili, riciclabili e compostabili; educazione dei consumatori; e nuove politiche a livello globale. Una esigenza non più prorogabile, anche alla luce dei cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo, come ha ricordato Tim Letts di WWF.

Il settore va dunque verso un packaging intelligente, digitale e flessibile, che risponda alle esigenze di un consumatore più sensibile alle tematiche green e in grado di fornire alle imprese che investono in sostenibilità, almeno a lungo termine, un ritorno economico fondamentale affinché le soluzioni possano essere applicate. “Packaging speaks green si è dimostrato preciso riferimento per la svolta verde della produzione industriale, sin da questa prima edizione – dichiara il presidente di Fondazione FICO Andrea Segrè – Fondazione FICO si occupa di sostenibilità in chiave articolata, dalla produzione agroalimentare al fine vita del cibo e dei prodotti che entrano nelle nostre case: il tema green packaging è strategico e rientra pienamente negli obiettivi dell’Agenda ONU 2030. Per questo guardiamo con fiducia a una nuova edizione del Forum, in vista di una sensibilizzazione sulla sostenibilità rivolta a produttori, retailer, stakeholders e cittadini”.

“Dopo il successo di questa prima edizione – ha annunciato Enrico Aureli, presidente di Ucima chiudendo il convegno – ripeteremo il forum con una cadenza annuale. Ucima organizzerà anche un osservatorio permanente sui materiali innovativi e sulle tecnologie più adatte per utilizzarli, aperto al contributo di tutti i player pubblici e privati”. L’Italia traina la svolta green.