Gold Art: il rinnovo porta la firma BMR

Nuovi impianti e linee produttive sanciscono il rinnovo di Gold Art che sceglie BMR quale partner d’élite per i processi di fine linea.

L’innovazione della tecnologia a secco nei processi di finitura applicata anche ai grandi formati pone BMR tra i principali partner del settore ceramico per qualità impiantistica e per garanzia sul prodotto finito.
Gold  Art  ha  affrontato  il  proprio  percorso  di  rinnovamento  affidando  all’azienda  di  Scandiano  l’allestimento e la fornitura di 2 linee di squadratura e taglio a secco e di 1 linea di finitura per la lappatura  di  lastre,  composta  da  2  Leviga1600/12A  Maxi,  da  1  Trattamento  Acido  con  2  applicatori  Satellitari e 2 spazzolatrici Brush 3T SAT 1600 BRANDEG., tutte adatte alla lavorazione delle lastre fino a 1600×3200 mm.
L’impianto  di  ultima  generazione  è  stato  installato  all’interno  del  nuovo  capannone  di  22  mila  mq  realizzato presso la sede di Pavullo sul Frignano (MO) dove è previsto il raggiungimento di un +20% sulla produttività suddivisa tra circa 12.000 mq/giorno di gres porcellanato in 60×60 cm e di 5.000 mq/giorno di grandi lastre.

Il contributo di BMR è stato determinante per accompagnare un cambiamento di Gold Art a 360 gradi, che  parte  da  un  nuovo  approccio  di  mentalità  aziendale  finalizzato  a  valorizzare  il  prodotto  finito  attraverso un miglioramento del processo produttivo. La collaborazione con l’azienda meccano-­‐ceramica di Scandiano, nata già nel 2015 con l’acquisto di una prima linea di squadratura per formati fino a 1200 mm e proseguita nel 2017 con una seconda linea per formati che arrivano al massimo di 1800  mm,  ha  visto  nel  2018  il  consolidarsi  di  una  fiducia  legata  proprio  ai  costanti  investimenti  e  upgrade di BMR, attenta al cliente nell’offerta di una qualità produttiva, di servizio ma anche di consulenza sul processo completo.

Ed è proprio sul processo produttivo che BMR ha investito negli ultimi anni, guardando all’evoluzione di una tecnologia che fosse garanzia non solo della lavorazione sul fine linea, ma che fosse capace di sostenere gli imprenditori ceramici nello sviluppo delle tendenze più avveniristiche. BMR nasce quasi 50 anni fa nel distretto emiliano e si inserisce con rapidità e successo nel segmento del  fine  linea  per  il  settore  ceramico.  Pioniera  nel  processo  di  lappatura,  affronta  ben  presto  la  tecnologia della squadratura e apporta alla piastrella un miglioramento impensato: quello, infatti, che veniva  considerato  un  prodotto  già  finito,  acquisisce  un  ulteriore  perfezionamento  in  termini  di  uniformità e di certezza di calibro unico e rende l’intera gamma produttiva altamente competitiva.

Un ulteriore passo avanti è stato compiuto da BMR nel 2009 con l’innovativa tecnologia a secco “dry”: grazie  all’eliminazione  dell’acqua,  oltre  alla  salvaguardia  della  risorsa  naturale,  è  stato  possibile  eliminare i processi di asciugatura e di essicazione della piastrella, la depurazione delle acque e lo smaltimento  dei  fanghi.  Il  risultato  che  ne  è  conseguito  è  stato  una  tutela  ambientale  ma  pure  una  semplificazione dell’impiantistica e un risparmio economico, frutto anche di una maggiore durata dei ricambi e quindi della vita dell’intera linea. Grazie poi alla collaborazione di BMR con il Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia, con la squadratura a secco oggi è anche possibile il recupero di grandi quantità di polveri e il loro riciclo come materia prima nella formulazione dell’impasto.

I  grandi  formati  e  la  tecnologia  per  l’industria  4.0  sono  le  ultime  sfide  che  BMR  ha  sostenuto  con  determinazione e successo, ponendosi ancora una volta quale esempio di industria proiettata verso il futuro.  Se,  infatti,  oggi  le  superfici  ceramiche  di  grandi  dimensioni  sono  oggetto  di  un  crescente  interesse da parte di designer e architetti, questo lo si deve all’innovazione di processi tecnologici e, in primis, alle lavorazioni di finitura e trattamento superficiale del materiale, responsabili più di altre della resa  estetica  finale  del  prodotto.  BMR  ha  quindi  saputo  individuare  questa  esigenza  ed  evolvere  le  proprie linee in modo da supportare lavorazioni di lastre con formati fino a 1600×3200 mm.

Gold Art ha colto gli aspetti più evoluti degli impianti BMR e ha sfruttato al meglio la tecnologia per arrivare a una produzione ottimizzata ed efficace dei suoi prodotti, dove l’elevata flessibilità consente di rispondere alle necessità di formati e spessori modulari e l’utilizzo di una tecnologia green oriented garantisce  la  salvaguardia  ambientale  e  un  risparmio  energetico  ed  economico.  Tale  upgrade  pone  l’azienda di Pavullo sul Frignano (MO) tra i player internazionali delle lastre ceramiche, protagoniste della prossima edizione di Cersaie 2018 presso lo stand di Gold Art-­‐Energie Ker, pronta a presentare una gamma accattivante e competitiva sui principali mercati internazionali.