Coronavirus: MG2 prosegue il suo impegno nella tutela della salute personale dei collaboratori e di tutta la collettività

Coronavirus: Al rientro dalle vacanze natalizie, il 7 gennaio, in MG2 si è svolta una nuova sessione di screening. Dopo gli esami sierologici effettuati in aprile, sono stati ora utilizzati i tamponi naso-faringei antigenici rapidi per testare un’eventuale positività al Covid-19.

I kit necessari all’esecuzione dei test, certificati CE e registrati nell’apposita banca dati del Ministero della salute come Dispositivi Medici IVD al N. 1984580, sono stati approvvigionati tramite Confindustria Emilia-Romagna presso una delle aziende associate. Un’azione di supporto agli screening introdotti dalla Regione e dagli enti pubblici coinvolti nel sistema per la salute territoriale, che vedono nel comparto produttivo un tassello essenziale, attivo protagonista della comunità sociale. L’iniziativa ha permesso di monitorare lo stato di salute dei propri collaboratori operativi in azienda in modo semplice, accurato e rapido.

“Le imprese hanno l’obbligo etico e sociale di salvaguardare la salute dei propri dipendenti e collaboratori ma anche il proprio business, come strumento di sostegno economico delle persone, delle famiglie, della collettività e del sistema generale.” – afferma Saverio Gamberini, Direttore Generale di MG2.

L’iniziativa di MG2 è animata dall’idea di curarsi in modo tangibile della salute dei collaboratori, fare sistema e offrire un contributo attivo alla ripartenza, proprio attraverso l’attenzione alla salute e alla comunità.

Dal punto di vista operativo, MG2 ha deciso fin dall’esordio dell’epidemia di trasformare in forma digitale tutte le operazioni suscettibili sia nell’organizzazione interna che verso l’esterno, con il progressivo potenziamento dello smart working e con l’introduzione di molti servizi da remoto rivolti ai propri clienti, con particolare riguardo alle fasi operative dei FAT (Factory Acceptance Test) e delle assistenze da remoto, sia per le nuove installazioni on site che per gli interventi di manutenzione e riparazione.

Lo Smart Working ha coinvolto da metà marzo il 43% del personale, per un totale di quasi 30mila ore. Da inizio epidemia la percentuale di collaboratori risultata positiva al COVID-19 ha raggiunto il 5,8% ma nessuno di loro si è contagiato in azienda. Questa campagna di screening appena effettuata non ha rilevato nessuna positività sui 129 dipendenti che si sono sottoposti allo screening su un totale di 189 dipendenti (percentuale di adesione di poco superiore al 68 %).